mercoledì 21 dicembre 2011

Ciao ciao!

E' in un certo senso grazie a questo video su YouTube che mi sono accorto che il motivo vero per cui tengo un blog è far sentire la mia voce, per sentirmi più gratificato, o più nella ragione:


Questo tizio, MrNichilista, sforna ramanzine durante le quali sfoggia il suo stile di vita basato sulla semplice sopravvivenza, e indica la vera via, il nichilismo, come unica soluzione per stare bene. A parte il fatto che risulta contraddittorio in diversi punti, gli chiederei volentieri perché, se crede quasi nei miei stessi principi, ci tiene a far sentire la sua voce sul web, considerato che la vita non ha senso apparente e che nessuno ci chiama a cambiare le persone.

Se poi però penso a me, al fatto che espongo ciò che penso su un blog dicendo che lo faccio per ottenere riscontri e pareri contrastanti quando è più che palese che non se lo caga nessuno, mi rendo conto che lo faccio per il suo stesso motivo: il bisogno di appartenere (e di dimostrarlo) a una qualche sorta di elite di menti superiori che hanno capito come gira la ruota. Tutto questo è ridicolo, per cui chiudo :)

Bye

giovedì 15 dicembre 2011

A Natale siamo tutti più buoni


Ed è proprio vero! Per le strade la gente sorride, imbacuccata nelle sciarpe si lascia travolgere da questa ondata di irresistibile senso di unità. Si perchè la festa unisce, e la gente comune lo sa. Sa, ad esempio, che comunque vadano le cose, il 25 mattina tutti i bambini del mondo si alzeranno e troveranno sotto l'albero dei doni. Sa anche che durante il pranzo natalizio le famiglie, ebree, islamiche, ma anche normali, si troveranno per abbuffarsi in compagnia. Grandi e piccini si aspettano regali, si aspettano di mangiare come dei facoceri, o più semplicemente si aspettano le ferie.
Tutto nasce 2011 anni fa, in un letamaio in medio oriente. Venne alla luce un bambino che sarebbe stato la guida per i popoli (o perlomeno quelli eletti) e che avrebbe successivamente pronunciato la famosa frase:

"Ragazzi, va bene buoni, ma coglioni no!"

Ed è proprio sulla scia di questo immortale insegnamento che anche al giorno d'oggi, anche a natale, anche nel momento più magico dell'anno, le persone pongono saggiamente un limite alla loro bontà, nel rispetto religioso della parabola.
Negli ultimi anni ho portato avanti uno studio statistico che ha come campione un estratto sociale variegato e si basa sul numero di sorrisi rilevati in un arco di tempo fisso. Ho notato che la funzione gaussiana ha un limite ben preciso, che ho chiamato per l'appunto il limite del coglione, al quale la bontà della gente si avvicina con una cadenza asintotica, per poi ritornare ai livelli standard nei giorni successivi alle feste. Ecco il mio studio riassunto in un grafico:


sabato 19 novembre 2011

Interazioni fondamentali - 8

Mi tolgo il sassolino dell'amore, finalmente. Troppo spesso, quasi sempre, se ne parla con superficialità. Provo a trattarne decentemente, magari in una maniera diversa dal solito.
(Google Blogger ha una strana idea di indentazione e di elenchi puntati o numerati, per cui questo post è formattato da schifo. Per una lettura più chiara, andate qui)

Iniziamo col dire quel che penso:


Proposizione
L'amore è la soluzione




Primo commento alla proposizione
Definisco “amore” l'abbattimento progressivo di una o più barriere emotive.


Prima spiegazione al primo commento
Definisco “barriera emotiva” l'azione repressiva della paura su un concetto.


Prima nota alla prima spiegazione
Definisco “paura” la reazione istintiva di allontanamento da un pericolo considerato evitabile e almeno parzialmente sconosciuto.


Prima nota alla prima nota
Un pericolo considerato inevitabile non suscita paura ma rassegnazione, o tuttalpiù tristezza.


Seconda nota alla prima nota
Un pericolo considerato conosciuto non suscita paura ma un impulso cosciente di allontanamento.


Terza nota alla prima nota
L'allontanamento è spaziale, quando ci si sposta in un luogo più sicuro (un sasso in caduta libera e una tettoia), o emotivo, quando il meccanismo protettivo non è concreto ma concettuale (una menzogna da parte del colpevole).


Seconda nota alla prima spiegazione
L'azione è repressiva in quanto limitante e in quanto non risolutiva sul lungo periodo.


Prima nota alla seconda nota
Sul lungo periodo, il pericolo in questione potrebbe tornare. Se ciò accadesse, la paura produrrebbe i medesimi effetti negativi.


Seconda spiegazione al primo commento
Mentre l'amore trova il suo corrispettivo pragmatico nella comunicazione, la paura trova il suo corrispettivo pragmatico nella repulsione.


Prima nota alla seconda spiegazione
La comunicazione è il sistema con cui un individuo espone uno o più aspetti di sé, esente dalla paura di esporsi alla possibilità che tale confessione (sincera o non sincera) possa essere usata contro di lui.

Seconda nota alla seconda spiegazione
La comunicazione sincera è una manifestazione dell'amore più significativa rispetto alla comunicazione non sincera.

Terza nota alla seconda spiegazione
Nell'interazione vi è sempre comunicazione.

Terza spiegazione al primo commento
L'amore puro è utopico.

Prima nota alla terza spiegazione
Definisco “amore puro” l'abbattimento di ogni barriera emotiva.

Seconda nota alla terza spiegazione
L'assenza di paure in un soggetto non è possibile, poiché esistono concetti di natura stessa incomprensibili, come l'infinito o il nulla.

Prima nota alla prima nota
Come già esposto, ciò che non si conosce suscita paura.



Secondo commento alla proposizione
Definisco “soluzione” un insieme di istruzioni seguendo le quali si ottiene, data una premessa e degli strumenti, il miglior risultato possibile o uno dei migliori risultati possibili.

Prima spiegazione al secondo commento
Definisco “migliore” il più positivo. Definisco positivo più avanti (3c, 3s, 1n).

Seconda spiegazione al secondo commento
La premessa in questione è la vita.

Terza spiegazione al secondo commento
Gli strumenti in questione sono le capacità di agire sul mondo e su sé stessi.



Terzo commento alla proposizione
Non esiste l'oggettivo reale, tuttavia nei casi di probabilità sufficientemente prossima al 100% è logico parlare di oggettività asintotica, trattabile a sua volta come oggettività.

Prima spiegazione al terzo commento
E' oggettivo che l'amore esista.

Prima nota alla prima spiegazione
L'eliminazione del concetto di amore come definito in precedenza equivarrebbe ad eliminare il concetto di comunicazione. Se però non esistesse la comunicazione, non esisterebbe neppure questo scritto.

Prima nota alla prima nota
Questo scritto ha un potere comunicativo basato su criteri standard quali la scrittura e la lettura, talmente radicati e universali da poter essere considerati asintoticamente oggettivi.

Seconda spiegazione al terzo commento
La vita non ha senso oggettivo.

Prima nota alla seconda spiegazione
Definisco “vita” la totalità delle percezioni acquisite da un individuo.

Seconda nota alla seconda spiegazione
Si avrebbe un senso oggettivo se si potesse stabilire con oggettività quantomeno asintotica il fine cui la vita tende per tutta la sua durata temporale. Nessuno l'ha ancora provato con sufficiente approssimazione e non vi è motivo di credere che qualcuno lo farà.

Prima nota alla seconda nota
Chiunque voglia trovare un senso oggettivo alla vita dovrebbe farlo dall'esterno della vita stessa. Ma la volontà di trovare il concetto è di fatto viva. Quindi non è possibile trovare tale senso.

Prima nota alla prima nota
Chi vive acquisisce informazioni influenzate dai propri canali percettivi, quindi soggettivate.

Terza spiegazione al terzo commento
Abbattere una barriera emotiva porta a risultati positivi.

Prima nota alla terza spiegazione
Definisco “positivo” ciò che aumenta il piacere medio distribuito lungo la durata della vita rimanente.

Prima nota alla prima nota
Definisco “piacere” una percezione sensoriale che spinge a ripetere l'esperienza che lo ha provocato.

Seconda nota alla prima nota
Il piacere non medio ma momentaneo cessa di esistere così velocemente da costituire un dispiacere medio, ovvero una diminuzione del proprio benessere nell'arco della propria vita rimanente, o semplicemente da non costituire una variazione di tale benessere.

Terza nota alla prima nota
La vita è temporalmente finita.

Seconda nota alla terza spiegazione
Abbattere una barriera emotiva elimina l'azione della paura su un concetto, senza produrre effetti negativi secondari che non dipendano da una seconda barriera emotiva.

Quarta spiegazione al terzo commento
L'amore è una soluzione.

Prima nota alla quarta spiegazione
L'amore, eliminando la paura rende più liberi, quindi meno condizionati, di scegliere ciò che è positivo.



Quarto commento alla proposizione
L'amore è l'unica soluzione.

Prima spiegazione al quarto commento
L'obbiettivo più logico è la ricerca del benessere.

Prima nota alla prima spiegazione
Ogni sensazione positiva viene dai canali percettivi.

Prima nota alla prima nota
Concetti quali la poesia o la musica sono complessi e composti da più livelli di concetti via via più semplici, ma tutti ricollegabili infine ai canali percettivi. Man mano che si scende di livello, si giunge via via più prossimi all'esperienza percettiva. Cos'è un assolo? E' una parte di canzone in cui uno strumento musicale è predominante rispetto agli altri. Cos'è uno strumento? E' un oggetto che produce musica. Che cos'è la musica? E' uno spostamento organizzato di onde sonore (percezione acustica).

Seconda spiegazione al quarto commento
Anche ammettendo che gli obbiettivi più logici siano altri, l'amore semplifica qualsiasi lavoro di scelta, poiché rende più liberi.

Terza spiegazione al quarto commento

L'amore porta al benessere più stabile.

Prima nota alla terza spiegazione
L'amore elimina una paura in modo tale che ogni successiva volta che si abbia di fronte una scelta sulla quale tale paura avrebbe avuto effetto, la scelta stessa risulta più libera di essere indirizzata verso il piacere.

martedì 8 novembre 2011

I buoni propositi del 2012

Il 2011 è in chiusura e io mi faccio il solito piano lavori. Quest'anno ho rispettato e superato le mie aspettative, e dove non l'ho fatto... Beh non mi interessa.

:P

Ho sempre troppe cose da fare e troppo poco tempo per dedicarmici, per cui, mettere per iscritto può risultare comodo. Ecco la mia yearly to do list:
  • Scrivere qualcosa sull'innocenza. Da tempo mi preme capire quanto effettivamente sia sano il conoscere rispetto all'ignorare. Soon.
  • Trattare finalmente dell'amore, l'argomento che mi sta più a cuore (Il fatto che io abbia fatto la rima cuore-amore NON vuol dire che ascolto Gigi D'Alessio). L'amore inteso come obiettivo asintoticamente irraggiungibile, non uno stato ma una ricerca, un abbattere ostacoli all'infinito. Un pelo meno soon.
  • Raccogliere in una finestra sul mondo un buon numero di posti interessanti sul web che ho recentemente scoperto. E' tanto che non lo faccio e un po' mi manca spammare.
  • Parlare decentemente, come vorrei, di Stato e Politica come elementi non necessari. Questo sarà un bel mattone...
  • Affrontare un altro discorso a me molto caro, quello dell'agire in funzione dell'efficacia delle proprie azioni: quindi il voto, l'essere vegetariani, "se tutti facessero così". Questo richiederà delle grosse premesse. Just another brick (no, Roger, it wasn't a quote).

Uscendo dalle sbarre di questo blog, ho in ballo un po' di progetti musicali:

  • Quest'anno sono entrato a far parte di un gruppo Blues come batterista. Mi piacerebbe affinare la capacità di dare carattere al pezzo, piuttosto che precisione. E' un'obiettivo che (non pensavo) richiede una coesione particolare tra i membri dello stesso gruppo. Anyway, il 26 Novembre suoneremo al Centro IL CARDELLINO di Garbagnate (MI). Ma si, che vi costa, passate a fare un giro.
  • Sono partito in quarta con la registrazione homemade. Ho acquistato una scheda audio esterna, un mixer decente, delle cuffie da studio e un condensatore. I condensatori sono quei microfoni... Tutti ciccioni... Si dai quelli che si vedono nei film... QuelliSbagliando sono riuscito a diventare bravino, e sono riuscito a fare delle cose interessanti: ho inciso un CD di musica acustica con un mio caro amico (potete trovare i brani gratuiti sul nostro myspace) che mi ha regalato parecchie soddisfazioni. Ora stiamo andando avanti a comporre, e il lavoro più immediato sarebbe comporre una suite strumentale su alcuni differenti disagi mentali. Se state pensando a questo, beh no, vogliamo orientarci molto di più sullo sperimentale. So, Asylum is coming.
  • Dopo essere riuscito a comporre finalmente una canzone, sembra che qualcosa si sia sbloccato. Ho iniziato una dozzina di progetti di composizione/registrazione, in solitaria o in gruppo. Mi si è aperto il mondo dell'homerecording tutto di un botto, e mi ci sono tuffato. A breve, valanghe di musica. Potete trovare i miei pezzi e quelli semplicemente suonati da me al mio (stavolta) myspace.
  • Voglio conoscere e imparare ad apprezzare i generi musicali del Death e del Black Metal. Mi sento ancora acerbo, avendone ascoltato e gustato solo i lati più Sinfonici o melodici, quindi semplici.
And so on...
  • Per qualcuno potrebbe sembrare una "gastro..neria" (e forse un po' lo è) ma voglio imparare a cucinare in modo decente e commestibile. Ho un paio di libri di ricette a casa e in questi giorni mi sto divertendo a provare cose nuove (nuove per me, banali per molti). Ho il libro della Parodi, quella che assomiglia a Nicholas Cage truccato per un rave party. Quella che ogni sera (ma sarà ogni sera?) invita i cameramen di Studio Aperto nella sua (ma sarà sua?) cucina (ma sarà una cucina?). Se io fossi suo marito le avrei già sparso i denti sul tappeto del bagno (ma sarà un bagno?). A parte le digressioni, la Parodi in persona mi insegnerà a far da mangiare come solo la nonna (ma sarà nonna?) sapeva fare.
  • Non ho ancora intrapreso il famoso viaggio, annunciato da 3 lunghi anni, in camper verso le fredde distese della Norvegia. Se i miei amici continuano a essere così scazzati, cerco qualcuno su internet e ci vado con chi non conosco. Mi dispiacerebbe, ma insomma, non posso rimandare troppo!
  • Io e il mio coinquilino abbiamo in mente di fondare una casa di produzione indipendente, la "Get A Life Productions". Vogliamo pubblicizzare sotto la nostra casa ogni nostro lavoro artistico da qui in avanti e proporre (speriamo) eventi e collaborazioni. Quindi a breve ci si metterà sotto con questo interessante progetto. Stiamo ancora disegnando il logo, ma abbiate fede.
  • Voglio disegnare nella mia stanza una striscia in stile fumetto che voglio rappresentare da mesi. Devo giusto trovare il tempo... Per ora i muri sono costellati dai cadaveri delle zanzare. Se si uniscono con un puntino esce la scritta "MA CHE CAZZO CI FANNO COSI' TANTE ZANZARE A NOVEMBRE?!?"
  • Diventare immune alle zanzare.




venerdì 4 novembre 2011

Sugli Elefanti, i Gessi e l'Amore

Zed Row l'elefante, sapeva di sapere LUI!
Facendo bolle su bolle dal naso, solidificava i pensieri.
Viveva da solo con una lavagna, un gesso e un cannocchiale,
dallo spiffero di una finestra acquisiva informazioni e intanto

Domani si fa oggi, oggi si fa ieri, il bianco che era verde ha consumato
il gesso sudato e ha dimostrato, che il mondo è ancora più quadrato.
La luna è lì in cielo anche quando non la guardo, minchia che traguardo, MH! NO!
Aspetta un secondo, che fretta c'è? Qualcosa mi sfugge, ma cos'è?

La variabile FRA! tutti i frattali passava, sbilanciava le cose, LEI!
Sei più sei non ha fatto mai, dodici, punto, uno, uno, uno, uno...
Fogli in giro, in aria, nel cestino, di questo passo sarebbe uscito
pazzo... CHE CAZZO! Sei, fai, vuoi, dove vai?

FRA! l'altro si muove veloce, ed in pochi secondi è fuori dal raggio
d'azione, attenzione Zed Row! Fatti coraggio, esci di lì!
la segue con gli occhi e con le zampe, lei si ferma, si volta lo guarda...

COSA PENSAVI DI FARE?

LE MIE BOLLE SONO PERFETTE. TU SEI FUORI DAL MIO CONTROLLO

CHE SIGNIFICA?

PENSO DI ESSERE INNAMORATO DI TE...


mercoledì 19 ottobre 2011

Relativismi Esagerati

Il relativismo si autolimita ogni volta che non fa una valutazione logica dei propri confini.

Tutto è possibile. Ma che bel pensiero! Ok, si, tutto è possibile, siamo ciechi e illusi dal nostro essere umani, dai nostri sensi e dalla nostra mente, il genio maligno e il velo di Maya. Ma quanto è probabile qualcosa, lo riusciamo a fissare? Si decide la probabilità di qualcosa in base a dati acquisiti in precedenza. Quanto è probabile la veridicità di questi dati? Ma soprattutto, possiamo evitare di dare una probabilità agli eventi? No, ma a volte è ragionevole fissarla a 100%. Alzati in piedi e vivi la tua vita (quanta banalità!), c'è una cosa (quasi) sicura: è solo tua.




mercoledì 21 settembre 2011

Tangent - 2

Questa è la storia di un omino sempre in ritardo, e di un treno che passa una volta ogni 10 anni.
E' la storia di un fucile con un proiettile solo, e di una lepre che corre veloce.
E' la storia di una tangente e di un cerchio.
E' anche la storia di una Canon usa e getta, a cui manca una foto, davanti alla fioritura di un Cactus.
Questa è la somma di tutte le volte che dici: a me non capiterà mai, e ora che ti capita, hai la palla in mano.
Questa è la storia di un bardo e di una dama che esce sul balcone solo per vedere l'eclissi di luna.
E' la storia di un corridore che si ferma per raccogliere una chiocciola e posarla sull'erba, parlarci e perdere la gara.
E' come la storia del tizio che trova un tesoro in un giardino, lo rinasconde e compra il giardino. Ma io non ho soldi.
Questa, è la storia dell'unica copia di una canzone perfetta, su un grammofono di cartone, in una stanza che va a fuoco.

sabato 20 agosto 2011

Tangent

In my last life
I used to talk with a rabbit.
Holding a giant watch and running about
he drawn me the time.

And we walked together
to the ageless fabulous peek.
He stops "Here's my home,
now fly, my friend, and find your own"

Then last night i saw him again
He said that time makes humans and god the same

A tangent that misses a circle loses all his chance for a memory
(run, and run, don't waste your bullet, no...)
You can learn it by two snails lovers while whistleing

Then today i feel like i'm born again
and I say to you "that's not a game, so please don't blame me"

A tangent that takes a look outside can be his own memory
(god looks like you today, answers lie in yourself)
So shout loud and shot your watch, your ears are short!

venerdì 12 agosto 2011

Interazioni fondamentali - 7


Parliamo del gusto, vi va? A me si.
Capita spesso che, in una tipica serata da ti-faccio-sentire-una-canzone-su-youtube, ci si trovi a discorrere dei propri gusti musicali. Oppure capita che si facciano apprezzamenti diversi sulla stessa automobile, o si facciano osservazioni sui modi di vestire di qualcuno. In ognuno di questi casi, se si affronta il discorso con sufficiente serietà, si arriva inevitabilmente alla conclusione: "Eh, che ci devi fare, son gusti!".
E inevitabilmente mi viene da incazzarmi.
Si perchè questo GUSTO chissà cos'è. E' largamente utilizzato per spiegare cosa la gente preferisce fare, è una parola oscura alla quale si cedono tutte le responsabilità, è impalpabile, è un'efficientissima fuga dalla critica fastidiosa. Prendendo l'esempio musicale, al quale sono affezionato. Solitamente mi sento molto infastidito quando mi dicono cose come: "teo, siamo diversi, a te piace il prog, ti piacciono i pink floyd, e a me piace l'hardcore... SON GUSTI!" No. Non si può dire una cosa del genere con reale coscienza. Ma un passo per volta.

Cos'è il gusto e da cosa è formato?

Il gusto altro non è che la somma algebrica di una serie di fattori. Eccoli qui:
1. Hardware: tutti noi siamo incatenati ai nostri sensi. Se il gusto deve richiamare il piacere, allora vi sono predisposizioni fisiche nei nostri organi ad accogliere più "piacevolmente" alcuni tipi di stimoli. Per questo motivo è più frequente che piaccia di più l'odore di rose rispetto all'odore di cacca, o è raro che a qualcuno piaccia lavarsi con la spugna di cartavetrata. E' questione di istinto.
2. Traumi: il nostro cervello associa ad ogni esperienza una o più sensazioni, che possono essere positive o negative per noi. Uno stimolo, come una canzone, richiama anche centinaia di traumi che intervengono ad associare a quella canzone una miriade di penseri diversi. La somma di questi pensieri, istintivi, contribuisce a farci capire se qualcosa ci piace o no. Se da piccolo ho avuto tanto amore da mia mamma, le canzoni incentrate sul tema dell'amore avranno una piccola spinta in più verso il piacermi rispetto alle altre. E' dura che mi piaccia una canzone in cui si sente la mia voce che piange. La sto facendo più semplice del reale, ma l'idea è questa.
3. Contesto: il mio gusto riguardo alla cucina, all'arte o a qualsiasi cosa, dipende anche da dove sono nato, dipende da chi ho frequentato. Difficilmente mi piacerà la cravatta, se abito in un villaggio del Congo; allo stesso modo, è raro trovare un impiegato in Cadorna in giro con un gonnellino di paglia. Inoltre, il contesto delle amicizie conta tanto. Soprattutto se in corrispondenza dell'apprezzare determinati stimoli siamo entrati far parte, in passato, di un gruppo di persone, e se abbiamo identificato il nostro riconoscimento nel branco grazie a ciò. Ma si, si mettono tutti il cappellino alzato sulla testa, me lo metto anch'io. All'inizio con riluttanza, poi inizia a piacermi!
4. Abitudine: l'essere abituati a un certo tipo di stimolo ci rende più adatti ad apprezzarlo. Sto parlando della grappa, della birra stessa, del caffè. Sono bevande che non piacciono mai subito, ma ci si deve abituare. Abituando la bocca a un sapore diverso (ad esempio dal più immediatamente apprezzabile cioccolato) se ne riescono a cogliere le diverse sfumature. E' così, chiaramente, per ogni forma di stimolo, come ad esempio la musica DubStep.
5. Esperienza: Soprattutto in campo artistico, consocere ed aver vissuto più generi di stimolo diversi, aiuta ad aprirsi a nuovi tipi di sensazioni. Citerò ora il caso musicale, poichè mi ci ritrovo particolarmente. La prima musica che si ascolta è tipicamente quella dei cartoni animati, o lo Zecchino d'oro. Il motivo è che la voce è molto pulita, le melodie sono sempre orecchiabili e non vi sono tecnicismi. Nessuno si chiede perchè il Death Metal non piaccia ai bambini di 6 anni? La risposta è che il bambino di 6 anni ha talmente poca esperienza che il suo concetto di musica è legato al primo punto, l'Hardware. Egli gode solamente di ciò che più immediatamente colpisce i suoi sensi. Il blues e il folk possono piacere molto già dalle elementari, perchè è la musica più banalmente efficace del mondo. Il jazz e la musica classica, invece, spesso vengono apprezzate appieno ben dopo l'adolescenza. Qui è questione di esperienza. Vi sono composizioni che si allontanano dalla banalità per approdare a uno stadio ben più potente di trasmissione emotiva. E' praticamente impossibile che a un musicista di professione piaccia una canzone dello zecchino d'oro, a meno che il suo gusto non sia legato a uno dei primi 4 punti. Il quinto punto, l'esperienza, non ricerca necessariamente la complessità o il virtuosismo, ma rifugge senza ombra di dubbio la banalità.
6. Placebo: stronzissima autoconvinzione.

Non c'è nulla di più, nulla. Non c'è qualcuno che vi ha dato un'etichetta da appiccicarvi sulla maglietta con scritte le cose che vi piacciono! E' per tutto questo che mi turba parlare di arte o di opinioni con chi ha fatto del quarto e quinto punto una fatica evitabile, così come mi scoccia sentire che ciò che mi piace in un campo in cui ho navigato tanto, è semplicemente questione di GUSTO, alla stessa stregua di altri.

venerdì 22 luglio 2011

una spanna oltre le narici

C'era una volta un armadillo con dei problemi al guscio. Era nato con un difetto genetico e non riusciva a chiudersi a palla. Quante volte aveva rischiato la vita con i predatori, e tante volte era rimasto ferito.. Ma niente, lui non era capace di chiudersi e di proteggersi. Gli altri armadilli giocavano a fare le capriole, e lui doveva sempre stare a guardare.
Un giorno scoprì che sulla sua pancia c'era una macchiolina disegnata. Era strana, avva una forma particolare e ci si poteva vedere qualsiasi cosa. Non aveva mai visto macchioline sulla pancia dei suoi compagni, così si sentì supercontento e iniziò ad allenarsi per camminare su due zampe, in piedi, per far vedere la macchia sulla pancia. Si allenava ogni giorno mentre i suoi compagni giocavano a fare le capriole. La sua mamma era preoccupata. Camminando su due zampe infatti sarebbe stato ancora più vulnerabile ai predatori di quanto non lo fosse prima.
Lui se ne sbatteva le palle, bello fiero, ed imparò a stare in equilibrio.
Tornato dai suoi compagni, un giorno mostrò quello che aveva imparato, oltre a sfoggiare la sua macchia. la sua parte più vulnerabile era costantemente a portata di zanna.

Che bello, un racconto sull'amore e sul rischio di esporsi agli altri! Eh, è proprio una bella storia, quanta tenerezza, quanti buoni propositi, quanti messaggi positivi!

Esopo concluderebbe dicendo che l'armadillo iniziò ad essere invidiato da tutti.

Walt Disney concluderebbe dicendo che l'armadillo visse per sempre apprezzato come uno del gruppo, finio all'età di 500 anni insieme ad un'armadilla e tanti armadillini con le macchie.

Gesù Cristo concluderebbe dicendo che l'armadillo morì nella mandibola di qualche predatore affamato, prima di salire nel regno dei cieli.

Ma questo non succede. Nulla di questo succede. Oggi l'armadillo è felice di esporre la sua macchia, non si è ancora stancato di prenderla nel culo dai predatori, e viene trattato come l'eccezione, l'armadillo da conoscere, l'armadillo intelligente, l'armadillo simpatico... Si, diciamocelo... Un po' strano a volte eh... Va beh dai, è un artista...

venerdì 24 giugno 2011

Leggendo Freud..

Ma se l'omosessualità davvero dipendesse dall'aver saltato un complesso freudiano... Ci dovrebbe essere difficoltà nell'ammetterlo? Tu che tra tutte le tue proprietà sei omosessuale, avresti difficoltà ad ammettere, in un contesto di pieno rispetto, che sei affetto di una patologia, sebbene questa non sia dannosa per la qualità della tua vita?

martedì 17 maggio 2011

Facing Her

Una meraviglia può rendere idiota un saggio, può far dire cose stupide ad un intellettuale. Mette in soggezione. Ne si vorrebbe apprezzare anche solo l'immagine. Ma quando senti che in quel momento la meraviglia è per te, fuggi come un imbecille. E' contemporaneamente la più artistica, la più ispiratrice, la più inquietante, la più destabilizzatrice... E la mia più grande debolezza. Non riempie i buchi, al contrario, lascia col fiato sospeso ogni scintilla, ogni istante, non si può sopportare tanta bellezza nemmeno con tutti i 5 sensi, non si vuole toccare, si vorrebbe rifuggire e abbracciare insieme tanta serena perfezione, come un bambino che gioca con le bolle di sapone. Non è mai 1 o 0, non è mai bianco o nero, è sfuggevole e indecisa, è una retta che tange una circonferenza, è un anello di saturno... Non si può baciare il gran canyon, come non si può stringere la mano a john lennon. lei rimane, ed è destinata a rimanere, la forma più pura di piacere


Porcupine Tree - The Sound Of Muzak


mercoledì 27 aprile 2011

Quando i grandi numeri superano le poker faces...

Ieri sera mi sono trovato a discutere di una cosa interessante. Stavo giocando a poker con degli amici e mi è capitato di vincere una mano, pur avendo due carte pessime (si giocava alla variante hold'em).

Tra i giocatori di poker abituali vi è la tendenza a perdere le staffe quando un avversario vince il tavolo con in mano delle carte estremamente basse e improbabili, giocando in modo per così dire "passivo".

Diciamocelo, non sono per niente un bravo giocatore. Infatti è difficile capire quello che faccio, nel senso che molte volte gioco contro i miei stessi interessi pensando di seguirli. Ogni tanto, giocando contro la legge dei grandi numeri, ho un colpo di fortuna e vinco un botto di roba, sebbene capiti più spesso che io venga eliminato dal tavolo. Ora, ieri avevo in mano due carte pessime e ho comunque seguito un mio amico fino al momento della scoperta delle carte, quando ho vinto. Lui ha fatto una smorfia di disapprovazione e ci siamo messi a filosofeggiare.

D: dai Teo, non puoi venirmi a vedere con J e 4!
T: ma se ho fatto full?
D: si ma non lo sapevi fino all'ultima carta, dai, ti è andata di culo!
T: ho rischiato di fatti
D: si ma non si gioca così, dai...
T: come no? ho infranto le regole?
D: ma non è quello, è che se hai delle carte forti e ti battono con le banane ti girano le balle!
T: e incazzati allora, io sto seguendo le regole del poker!
D: si ma se giochi a caso il gioco del poker fa schifo!

Ok, ho fatto un errore di valutazione. Il fatto è, però, che quell'errore di valutazione ha svantaggiato solamente me. Nel poker infatti ci sono due componenti, entrambe fondamentali: la fortuna delle carte e la strategia.
Si sa, nei giochi in cui la strategia è quasi tutto, un piccolo scarto tra te e il tuo avversario può significare la vittoria o la sconfitta. Nei giochi in cui conta soltanto la fortuna, la partita è sempre aperta, a volte anche fino all'ultimo secondo. Nel poker, le due variabili si intrecciano in un gioco complesso di probabilità, recitazione e intuizione.

Ora, la mia scelta di scommettere fiches su carte schifose, era una decisione che non teneva conto della strategia, o quantomento non significativamente. In compenso, sono andato contro le mie probabilità di vittoria, abbassandole drasticamente.
Ma non ho toccato il mio avversario. Ho rischiato di più? Ho vinto di più.

La conclusione è che ove un gioco abbia delle regole, tali regole si possano seguire senza problemi morali di sorta, che includano la fortuna o la strategia.
Lo scenario preso in esame è la dimostrazione del fatto che la fortuna, nel gioco del poker, ha una sensibile voce in capitolo. Fatevene una ragione e giocate rilassati :)


mercoledì 20 aprile 2011

Una piccola finestra sul mondo - 2

Ecco un altro post per condividere ciò che ultimamente ho reputato interessante 

- nothing is true: non so perchè si chiami così. In ogni caso, è una sorta di divertentissimo (e assuefacente) pad virtuale, un reticolo di bottoni, ognuno rappresentante una nota a frequenza differente, organizzati e ordinati nel tempo (a loop) e nell'altezza. Provare per capire meglio, ma non apritelo in ufficio se non volete rischiare un pomeriggio improduttivo con la bava alla bocca :).
Per gli esperti, si tratta chiaramente di note ordinate in scale pentatoniche di RE maggiore. Divertitevi, in sostanza, sapendo che non potrete mai stonare.

- BoxCar2D è un simulatore di evoluzione meccanica. come funziona la legge del più forte? secondo Darwin (e anche secondo me) la cosiddetta varianza casuale garantisce la diversità tra le specie, mentre dove i deboli periscono, i forti sopravvivono e trasmettono i loro caratteri al futuro. Alcuni scienziati hanno applicato questo modello a dei veicoli e hanno fornito loro punti in base alla loro velocità e alla strada fatta su un percorso sempre più accidentato. guardate qui, vi garantisco che è interessante. lasciatelo pure lavorare di notte. vi troverete con dei bolidi, frutto di un algoritmo genetico. Impressionante.

- E' uscito il nuovo Zeitgeist. Per chi non conoscesse la trilogia, si tratta di film gratuiti di divulgazione, documentari a parer mio rivelatori sulla situazione mondiale oggigiorno. Mentre i primi due non mi sono troppo piaciuti per la vena complottistica, il terzo, Moving Forward, lo consiglio a tutti gli esseri umani, di qualsiasi allineamento politico/morale/religioso. Buona visione.

- Give me a Leone: uno dei blog che seguo. E' l'ultimo arrivato e mi sento di sponsorizzarlo, recensisce film in modo decisamente competente. Conosco anche il redattore, mica pizza e fichi.

- Future Timeline: anche questo è un blog che seguo spesso. In questa puntata, gli autori del fumetto utilizzano google per predire il futuro in maniera più o meno scherzosa. Come fanno? digitano frasi modello tipo "cosa succederà nell'anno 2xxx?" e guardano cosa dicono i titoli che il motore di ricerca sputa loro fuori. Fanno un bel grafico e... Ecco cosa succede nei prossimi 90 anni circa. Geniale!

- MNet: mi sembra giusto e corretto spammare un po' di pubblicità per l'azienda dove lavoro. Siamo nel campo della telefonia over IP (VoIP). provare non costa nulla, fare un account nemmeno. Se poi avete un iPhone... Beh, fateci un giro.

- Lavori Creativi: un sito a cui devo molto per il reperimento di personale per il cast del mio corto. Qualsiasi progetto, opera, idea che abbia a che fare con l'arte in ogni sua sfaccettatura, trova qui lo spazio per il proprio annuncio. Straconsigliato!

venerdì 15 aprile 2011

1984

Sono sicuro che con le parole scritte non riuscirò a trasmettervi la paura che mi è venuta addosso.
Amici, questo posto sta diventando pericoloso. PERICOLOSO. Ci stanno fottendo piano piano, con cazzi di gomma sempre più grossi.
La Gelminni vuole togliere la storia dell'arte dalle scuole. Sapete cosa significa questo vero? Perchè c'è una parola sola per definirlo ed inizia con la F.
E vi prego ascoltatemi, non sto delirando. E' pericoloso. In giro per internet ci sono critiche di sinistra alla riforma scolastica, riferite al fatto che in italia c'è un patrimonio artistico e culturale gigante e che non possiamo non studiare storia dell'arte. Puttanate. Non è questo l'importante.
Il fatto è che l'arte è l'espressione in forma libera, è la comunicazione più diretta e sublime tra le persone. Non so se vi immaginate le potenzialità infinite delll'arte. L'arte è, unita all'amore, l'arma più potente che un popolo possiede. Non sono i vaneggiamenti di un romantico ubriaco questi, questo è il mio ultimo grido disperato.
Li stiamo lasciando fare quello che vogliono, e state certi, certi, CERTI, che quando non avremo più l'arte e ci sarà soltanto paura per le strade, basterà uno schiocco di dita e ci troveremo tutti quanti con le spalle al muro e un cappuccio in testa.
Sempre che non me ne sarò già andato via.

E se tu che leggi mi stai dando del pazzo, dell'artista, dell'alternativo, dello spensierato fra le nuvole. Beh, sono più sveglio di te.

Spegnete la televisione e accendete il cervello

Le Regole Del Gioco

Mia nonna era una persona meravigliosa. Mi insegnò a giocare a Monopoli. Aveva capito che la cosa più importante era accumulare. Accumulava tutto quello che poteva e alla fine diventava la Signora del gioco. E poi mi diceva sempre la stessa cosa, mi guardava e diceva:  “Un giorno imparerai a giocare”.
Un’estate giocai a Monopoli quasi tutti i giorni per tutto il giorno. E quell’estate imparai a giocare. Compresi che l’unico modo di vincere è dedicarsi esclusivamente  all’acquisizione. Compresi che soldi e possedimenti sono il modo per fare i punti. Per la fine di quell’estate, ero diventato più spietato di mia nonna. Ero pronto a piegare le regole pur di vincere. Quell’autunno mi sedetti a giocare con lei. Mi presi tutto ciò che aveva. La guardai cedere il suo ultimo dollaro e lasciare il gioco, completamente sconfitta.

Ma lei aveva un’altra cosa da insegnarmi. Mi disse: “Ora torna tutto nella scatola. Tutte quelle case ed hotel. Tutte le strade e le società dei servizi. Tutte quelle proprietà e quel magnifico denaro. Ora tutto torna nella scatola”.
“Niente di tutto ciò era realmente tuo. Per un po’ ti sei scaldato per questo, ma era qui molto tempo prima che tu ti sedessi al tavolo e sarà qui dopo che tu te ne sarai andato”. “Giocatori vengono. Giocatori vanno”. “Case e automobili. Titoli e vestiti. Persino il tuo corpo”.

Il fatto è che tutto ciò che agguanto, consumo e accumulo, tornerà nella scatola, perderò tutto. Quindi ti devi domandare: una volta che ottieni finalmente l’ultima promozione, una volta fatto l’ultimo acquisto, comprata la casa migliore, raggiunta la sicurezza finanziaria e scalata la vetta del successo fino al massimo che puoi raggiungere… E lì l’ebbrezza scompare (e scomparirà…)… cosa, allora? Quanto a lungo dovrai percorrere quella strada prima di scorgere dove porta? Sicuramente comprendi che non sarà mai abbastanza. Quindi devi porti la domanda:

“Cos’è che importa davvero?”

(Peter Joseph, ZEITGEIST III - Moving Forward)

martedì 1 febbraio 2011

Interazioni fondamentali - 6

E' la volta di affrontare il discorso della casualità.
Si parte però dal principio di causa-effetto. Esso spiega in modo efficace che per ogni evento vi è una causa che ha determinato il suo scatenamento. E' elementare, ma porterò comunque qualche esempio: se scaldo una pentola piena d'acqua con del fuoco, prima o poi arriverà all'ebollizione, se non la scaldo non lo farà; se un sasso si muove nell'aria, significa che qualcuno l'ha messo in moto (una persona, un'esplosione), sicuramente non si è messo in moto da solo; se un bimbo corre si è messo in moto da solo, ma perché? Esiste un motivo anche per quello.
Ora, ad ogni causa, possono seguire più effetti. Si pensi all'esplosione di una bomba, che scaglia in aria migliaia di frammenti o schegge. Un effetto, inoltre, può essere determinato dalla somma di più cause. Si pensi ai motivi per cui una persona media non ne uccide un'altra, essi sono molti, ma l'effetto risultante è uno solo.
La cosa più importante da dire però, è che nessuna causa possiede due effetti contrastanti tra di loro. Mi spiego meglio. Il lancio di una moneta non è casuale, poiché un solo lancio non può fare uscire sia testa che croce. Esse infatti sono due facce che non possono essere entrambe rivolte verso l'alto.
C'è qualcosa che sfugge, direbbe forse il lettore. La gente è abituata a considerare il lancio di una moneta come un qualcosa di perfettamente casuale. Ma vi sono tante cause in gioco che determinano un effetto: la pressione dell'aria in quel dato istante e in quel dato luogo fanno il loro lavoro. Inoltre anche la distanza spaziale e temporale tra il lancio della moneta e il momento in cui tocca il suolo sono variabili importanti. Può rendere l'idea dire che se alla fine del lancio avrò croce, beh, ci sono una serie di motivi che hanno portato inevitabilmente la moneta a dare quel risultato. Motivi fisici e in quanto tali descrivibili. Un altro modo per descrivere il fenomeno è dire che se io sapessi controllare alla perfezione ogni muscolo del mio corpo, conoscessi la pressione e la concentrazione dell'aria intorno a me, e avessi un calcolatore molto preciso, conoscerei N modi possibili, ognuno con una propria forza impressa alla moneta e direzione di lancio, per far sì che esca croce, senza possibilità di errori. E' così. Tuttavia, la difficoltà di riprodurre una situazione simile ci fanno apparire il lancio di una moneta come un gesto che da un risultato casuale.
Errore, ma così facendo si da una descrizione dell'evento sufficientemente approssimata, in modo tale che possa essere usata in calcoli statistici. Definiamo sempre casuale qualcosa che ha troppe variabili da calcolare.
Un dado non ha nulla di diverso. Solo più facce. Calcolando a priori il numero risultante di un dado a 6 facce, bisogna dare più rilevanza al rotolamento del dado stesso dopo che questo ha toccato una superficie qualsiasi. Puttanate per la dinamica.

Ecco che ci avviciniamo al grande passo che il lettore compierà: il sistema nervoso di un essere umano è l'insieme delle cellule nervose, del midollo osseo e del cervello. E' un sistema atto a trasportare informazioni tramite segnali elettrici. Elettroni ed elettroni si spostano lungo i neuroni dal cervello al cuore, per impartirgli l'ordine del battito. Gli stessi segnali elettrici ci permettono di coordinare le gambe per correre o camminare. Gli occhi inviano impulsi elettrici al cervello per mappare ciò che hanno recepito dal mondo, e fiumi di elettroni lasciano la lingua per riferire al cervello che un cibo è salato o dolce.
Il cervello ha anche dei meccanismi per i quali gli impulsi elettrici viaggiano internamente ad esso, collegando più parti dello stesso organo per generare i pensieri, a noi molto cari. Ci è estremamente facile affermare con sicurezza che la nostra vita è gestita dalle nostre scelte, ed è effettivamente così.
Prendiamo in esame una scelta relativamente semplice da descrivere: cosa cucino stasera? Carne o pastasciutta? Cucino carne, perché è una settimana che non la mangio, sono un po' anemico, ci vuole poco per preparare una bistecca, la padella è già pronta sui fornelli. Oppure un piatto di pasta, perché mi piace di più, posso sbizzarrirmi di più con i condimenti e ne ho un pacco già aperto.
Su cosa ricadrà la mia scelta? Dentro il mio cervello avvengono tante cose, e viene allestita una bilancia a due piatti, pasta e carne. Su ognuno dei piatti vengono posate le forze in gioco, e la pendenza risultante determinerà la mia scelta. L'esempio è molto riduttivo, poiché entrano in gioco altre forze, molte altre forze, quali ad esempio un trauma subito in passato o addirittura l'interferenza di onde elettromagnetiche con i neuroni del nostro corpo, ma per lo stesso motivo per cui una moneta non da un risultato casuale, posso affermare che nemmeno la mia scelta lo è. La nostra testa è gestita dalla fisica, e le leggi fisiche non cambiano da un cubo di plastica numerato a una rete neurale. Ogni volta che prendiamo una decisione, lo facciamo nel rispetto di questo principio; per un motivo o per l'altro, la bilancia non pende mai nella direzione opposta alla scelta presa, mai. L'esempio qui portato si può chiaramente estendere anche alle scelte più complesse, quali la facoltà universitaria da frequentare, quale paese visitare per l'estate, le parole da utilizzare in un sms.

Esistono scelte ancora più elementari del piatto da cucinare per cena; un esempio concreto è il gioco in cui una persona nasconde un oggetto in una mano e chiude entrambe le mani a pugno, chiedendo a un altra persona di indovinare dove si trova l'oggetto. Qui ci troviamo in una condizione a cui la stragrande maggioranza della gente attribuirebbe la casualità più pura... Ma si! Ma quali condizionamenti posso avere in una scelta del genere? Così, a caso, dico destra!
E invece anche qui la nostra libertà di scegliere è solo una proprietà descrittiva approssimativa. In una scelta così poco ragionata, il rumore di fondo delle onde elettromagnetiche intorno a noi altera significativamente l'esito della scelta. Inoltre, esiste in ogni persona una preferenza intrinseca tra destra e sinistra.. Potrei ironicamente dire che entrerebbero in gioco addirittura dei fattori di ideologia politica.

E quindi? Cosa scelgo liberamente?

La risposta è: nulla. Nulla viene scelto liberamente perché la libertà stessa non esiste. Pensateci bene. Esiste veramente un concetto del genere in natura? E' realmente un fattore che influenza il moto dei pianeti o la termodinamica delle particelle? No, è un concetto illusorio applicato per descrivere qualcosa di troppo complesso, esattamente come la casualità. La libertà, in ultima analisi, è il nome che diamo alla nostra facoltà di cambiare il mondo che ci circonda.

Quindi, dal momento che nasco, la mia vita è il susseguirsi di eventi inevitabili?

La risposta è si. Certo che si. Non è finita qui. Se avessimo a disposizione un calcolatore così potente da fotografare precisamente lo stato di tutto l'universo, potremmo delineare con certezza le scelte che io compirò nei prossimi dieci anni, dalle più semplici alle più complesse.
All'inizio del discorso avevo detto che la nostra vita è interamente determinata dalle nostre azioni e dalle nostre scelte. Certo che sì, non mi rimangio le mie stesse parole. Ma queste scelte non sono né casuali, né determinate dal libero arbitrio.

Semplicemente Causa effetto.

However, somewhere, in very small places...

martedì 11 gennaio 2011

Una piccola finestra sul mondo

Una serie di posti da visitare nel web, che io ritengo molto interessanti:

- Vi chiedete come si formi un sistema stellare? Ma perchè studiare GMm/r^2 in modo astratto quando si può assistere al procedimento di aggregazione di una nebulosa planetaria? Su Nowykurier si può, come suggeritomi da un amico.

- Ma quanto è grande l'universo? siamo grandi rispetto a un atomo, ma piccoli rispetto ad un ammasso di galassie, la natura ci permette di esplorare spazi infinitamente piccoli e infinitamente grandi. Ecco come averne un'idea.

- Qui di seguito due punti di vista diversi, questo e questo, per assistere virtualmente alla formazione di una galassia, nel rispetto delle leggi scientifiche che conosciamo oggi.

- Celestia, un software gratuito, è un planetario che tiene memoria della posizione dei corpi celesti nella nostra galassia, e delle altre galassie rispetto alla nostra. Concretizza tutte queste informazioni in una mappa stellare in cui muoversi a velocità superluminali, per poter osservare moti dei pianeti, costellazioni, sistemi binari, nebulose e un sacco di altra roba. Assolutamente da vedere!

- Ho trovato CoBliS, un color-blindness simulator, che ci mette davanti a un mondo nuovo, quello dei daltonici. Possiamo infatti, direttamente online, scegliere di vedere un'immagine, che possiamo caricare dal nostro pc, con gli occhi di diversi tipi di persone affette da questa malattia, filtrando determinate lunghezze d'onda.

- Una mappa del sistema solare in tempo reale. Carina, per sapere se quello che vediamo in cielo è GioveVenere, ma non rispetta nessuna proporzione, e l'interfaccia lascia un po' a desiderare.. o

- Un sito che ci riproduce il suono dell'elettrocardiogramma e ci mostra il famoso grafico. Possiamo impersonare brachicardia, aritmia, tachicardia, la morte con ECG piatto, agonia (?) e tante altre situazioni differenti. davvero bello.

- Come sappiamo pi greco è la costante di proporzionalità tra la circonferenza e il diametro di un dato cerchio. Ora, siccome queste due lunghezze sono incommensurabili per natura, pi greco ha infinite cifre dopo la virgola. Utilizzando un computer della madonna, sono state trovate le prime 2.000.000.000 cifre di tale costante e sono state salvate in un database. Su questo sito potete cercare un numero qualsiasi contenuto in pi greco, che sia il vostro numero di telefono o la vostra data di nascita :)

venerdì 7 gennaio 2011

però - 2

Ancorandomi al tema delle percezioni, faccio riferimento al famoso effetto placebo. Tale fenomeno consiste, in soldoni, nell'ingannare un paziente fornendogli un medicinale fittizio e innoquo, per provocare una sorta di semi-guarigione psico-somatica nell'organismo del paziente. Altri effetti, poi, come il rapporto con il medico ed il tipo di malore, possono incrementare o diminuire l'effetto finale della terapia (fino addirittura ad indurre un effetto contrario di nocebo)

il rapporto col paziente è determinante
Chi non ha mai visto Space Jam? il film in cui Michael Jordan viene catapultato nel mondo dei cartoni animati della Warner Bros, quello in cui viene combattuta (proprio combattuta) una partita di basket contro gli schiavisti alieni venuti da Marte.
Ebbene, vi ricorderete che alla fine del primo tempo Duffy Duck e i suoi stavano perdendo di qualche decina di punti. Il morale era estremamente basso negli spogliatoi, quand'ecco che Bugs Bunny fornisce alla squadra una bevanda "miracolosa", presa direttamente dal lavandino del bagno. Dice a tutta la squadra che grazie a quel composto particolare tutti quanti diventeranno invincibili. L'effetto placebo è così forte che risolleva il morale della squadra, portando Gatto Silvestro e gli altri alla vittoria sui marziani. In questo caso non si tratta di curare una malattia, bensì di creare addirittura un surplus.


I famosi guerrieri Berserkir, subivano un placebo spirituale, poichè entravano in stati di trance isterica e compulsiva senza assumere nulla di tangibile. Si facevano di rabbia, si drogavano di gloria e di redenzione come fossero sostanze dopanti. Incontro al loro nemico senza armatura, non sentivano il dolore. Morfina autoprodotta.

L'effetto placebo funziona molto bene --> come diceva Freud, non siamo padroni a casa nostra.

Ma questo è appurato. Ho iniziato a scrivere con l'intenzione di parlare dell'implicazione morale del trattamento medico in questione. Nello specifico, mentiresti a un tuo amico per il suo bene? Certo, il tuo paziente non è tuo amico, ma sei tenuto in quanto medico sotto il giuramento di Ippocrate, votato al bene e alla guarigione del prossimo, a trattarlo come tale.
In quanto alla menzogna, si. La terapia placebo è una menzogna, una frottola. omettere la verità o sottintendere tutt'altro è moralmente come raccontare una bugia, a tutti gli effetti.

Oggi, molte branche della medicina si affidano all'effetto placebo per velocizzare la guarigione di un paziente, nonchè per diminuire i quantitativi di medicinali somministrati (c'è anche un vantaggio economico). Infatti, alcuni esperimenti hanno dimostrato come le quantità di cortisone necessarie alla scomparsa di determinati sintomi, si possano addirittura dimezzare tramite uno sfruttamento di tale effetto a 360°, impiegando anche colonne sonore rilassanti e personale medico amichevole.

Ma quanto è morale?

Per la mia personale visione del mondo e della società di persone, una bugia non è meno lecita persino della verità stessa, poichè una volta scardinati i concetti dogmatici e culturali di giusto e sbagliato, tutte le azioni umane sono moralmente allo stesso livello. Un medico giura di curare un paziente e tramite l'inganno in buona fede egli può farlo al meglio. Il paradosso sorge quando si realizza che, dopo aver eluso la morale per rendere lecita la menzogna, il mantenimento del giuramento di Ippocrate richiederebbe anch'esso un fondamento morale. Andiamo a smontare le fondamenta della filosofia medica? Ma no! il giuramento di Ippocrate non impone in nessun punto la sincerità verso un paziente. L'unico elemento del giuramento relativo all'asse menzogna-verità si riferisce al mantenimento del segreto professionale verso terzi. Considerato quindi, che l'imperativo primo per un medico è il conseguimento del suo mestiere nel rispetto di ciò che ha giurato, l'etica collettiva non lo tange minimamente, a meno che non lo faccia per questioni che non devono riguardare l'espletamento delle sue funzioni come dottore. Punto.

Un discorso interessante si potrebbe aprire invece sul fatto che nessuno vuole essere coscientemente tenuto all'oscuro di ciò che sta avvenendo nel proprio organismo. In un sistema perfetto quindi, bisognerebbe porre una domanda specifica a ogni individuo raggiungente la maggiore età:

"Nel caso in futuro ti ammalassi di un malore curabile parzialmente o totalmente ingannando la tua coscienza sullo stato reale del tuo corpo, vorresti comunque sapere la verità?"

Nel mio disprezzo delle verità assunte a priori, non metto in dubbio in nessun caso l'efficacia di questa terapia, che reputo potentissima, e non provo nessun rancore verso i "buoni mentitori". In fin dei conti, data la nostra intrinseca impossibilità nel misurare la natura fedelmente, il confine tra verità e menzogna si assottiglia parecchio fino a sparire, perlomento teoricamente.

Ma non finisce qui! C'è una svolta nel mondo della medicina! Infatti nell'aprile del 2010, negli Stati Uniti è stato svolto un esperimento importantissimo:
80 persone erano affette da un'infiammazione al colon, patologia per la quale l'effetto placebo ha in passato dimostrato le sue potenzialità curative. a 40 persone non è stato dato nulla. alle rimanenti 40, invece, è stata somministrata una medicina fasulla. Fin qui tutto sentito e risentito, direte voi. La curiosità è che i pazienti lo sapevano perfettamente.
Sulle boccette dei farmaci, l'etichetta recava la scritta "PLACEBO", e ai pazienti veniva chiaramente riferito che le boccette contenevano una soluzione di acqua e sostanze solubili inefficaci al fine di curare i loro colon.
Ebbene, alla fine dell'esperimento, queste persone erano mediamente più sollevate e meno infiammate delle altre 40 non trattate. Questo perchè:
- l'effetto placebo agisce per numerose vie (non parlo del dio cristiano), tra cui anche le interazioni sociali
- l'effetto placebo non viene scatenato interamente dalla parte cosciente del cervello, e nemmeno dall'inconscio. La semplice assunzione di un liquido da un contenitore simile a quello di un farmaco, ha scatenato la versione ridotta di un condizionamento psico-somatico, provocando un miglioramento delle condizioni fisiche in persone che "sapevano di essere fregate"





E' stupefacente quanto non controlliamo proprio un cazzo, nemmeno di noi stessi.

La questione morale e tutto il polverone sollevato nei tempi scorsi, quindi, si esauriscono qui. Abbiamo sconfitto i moralisti senza dover dimostrare nulla, semplicemente aggirando il problema.