Ieri sera mi sono trovato a discutere di una cosa interessante. Stavo giocando a poker con degli amici e mi è capitato di vincere una mano, pur avendo due carte pessime (si giocava alla variante hold'em).
Tra i giocatori di poker abituali vi è la tendenza a perdere le staffe quando un avversario vince il tavolo con in mano delle carte estremamente basse e improbabili, giocando in modo per così dire "passivo".
Diciamocelo, non sono per niente un bravo giocatore. Infatti è difficile capire quello che faccio, nel senso che molte volte gioco contro i miei stessi interessi pensando di seguirli. Ogni tanto, giocando contro la legge dei grandi numeri, ho un colpo di fortuna e vinco un botto di roba, sebbene capiti più spesso che io venga eliminato dal tavolo. Ora, ieri avevo in mano due carte pessime e ho comunque seguito un mio amico fino al momento della scoperta delle carte, quando ho vinto. Lui ha fatto una smorfia di disapprovazione e ci siamo messi a filosofeggiare.
D: dai Teo, non puoi venirmi a vedere con J e 4!
T: ma se ho fatto full?
D: si ma non lo sapevi fino all'ultima carta, dai, ti è andata di culo!
T: ho rischiato di fatti
D: si ma non si gioca così, dai...
T: come no? ho infranto le regole?
D: ma non è quello, è che se hai delle carte forti e ti battono con le banane ti girano le balle!
T: e incazzati allora, io sto seguendo le regole del poker!
D: si ma se giochi a caso il gioco del poker fa schifo!
Ok, ho fatto un errore di valutazione. Il fatto è, però, che quell'errore di valutazione ha svantaggiato solamente me. Nel poker infatti ci sono due componenti, entrambe fondamentali: la fortuna delle carte e la strategia.
Si sa, nei giochi in cui la strategia è quasi tutto, un piccolo scarto tra te e il tuo avversario può significare la vittoria o la sconfitta. Nei giochi in cui conta soltanto la fortuna, la partita è sempre aperta, a volte anche fino all'ultimo secondo. Nel poker, le due variabili si intrecciano in un gioco complesso di probabilità, recitazione e intuizione.
Ora, la mia scelta di scommettere fiches su carte schifose, era una decisione che non teneva conto della strategia, o quantomento non significativamente. In compenso, sono andato contro le mie probabilità di vittoria, abbassandole drasticamente.
Ma non ho toccato il mio avversario. Ho rischiato di più? Ho vinto di più.
La conclusione è che ove un gioco abbia delle regole, tali regole si possano seguire senza problemi morali di sorta, che includano la fortuna o la strategia.
Lo scenario preso in esame è la dimostrazione del fatto che la fortuna, nel gioco del poker, ha una sensibile voce in capitolo. Fatevene una ragione e giocate rilassati :)
Tra i giocatori di poker abituali vi è la tendenza a perdere le staffe quando un avversario vince il tavolo con in mano delle carte estremamente basse e improbabili, giocando in modo per così dire "passivo".
Diciamocelo, non sono per niente un bravo giocatore. Infatti è difficile capire quello che faccio, nel senso che molte volte gioco contro i miei stessi interessi pensando di seguirli. Ogni tanto, giocando contro la legge dei grandi numeri, ho un colpo di fortuna e vinco un botto di roba, sebbene capiti più spesso che io venga eliminato dal tavolo. Ora, ieri avevo in mano due carte pessime e ho comunque seguito un mio amico fino al momento della scoperta delle carte, quando ho vinto. Lui ha fatto una smorfia di disapprovazione e ci siamo messi a filosofeggiare.
D: dai Teo, non puoi venirmi a vedere con J e 4!
T: ma se ho fatto full?
D: si ma non lo sapevi fino all'ultima carta, dai, ti è andata di culo!
T: ho rischiato di fatti
D: si ma non si gioca così, dai...
T: come no? ho infranto le regole?
D: ma non è quello, è che se hai delle carte forti e ti battono con le banane ti girano le balle!
T: e incazzati allora, io sto seguendo le regole del poker!
D: si ma se giochi a caso il gioco del poker fa schifo!
Ok, ho fatto un errore di valutazione. Il fatto è, però, che quell'errore di valutazione ha svantaggiato solamente me. Nel poker infatti ci sono due componenti, entrambe fondamentali: la fortuna delle carte e la strategia.
Si sa, nei giochi in cui la strategia è quasi tutto, un piccolo scarto tra te e il tuo avversario può significare la vittoria o la sconfitta. Nei giochi in cui conta soltanto la fortuna, la partita è sempre aperta, a volte anche fino all'ultimo secondo. Nel poker, le due variabili si intrecciano in un gioco complesso di probabilità, recitazione e intuizione.
Ora, la mia scelta di scommettere fiches su carte schifose, era una decisione che non teneva conto della strategia, o quantomento non significativamente. In compenso, sono andato contro le mie probabilità di vittoria, abbassandole drasticamente.
Ma non ho toccato il mio avversario. Ho rischiato di più? Ho vinto di più.
La conclusione è che ove un gioco abbia delle regole, tali regole si possano seguire senza problemi morali di sorta, che includano la fortuna o la strategia.
Lo scenario preso in esame è la dimostrazione del fatto che la fortuna, nel gioco del poker, ha una sensibile voce in capitolo. Fatevene una ragione e giocate rilassati :)